In realtà, penso che conoscere la storia di Sara Bigatti possa essere di ispirazione per molte persone interessate a creare una professione innovativa ed un po' eco-fricchettona, soprattutto in un periodo così particolare, come quello che stiamo vivendo.
E via! A voi l'intervista :)
Ciao Sara! Innanzitutto GRAZIE per aver accettato l'invito, grazie perchè i miei addominali ringraziano ogni giorno la tua esistenza, anche gli altri muscoli del mio corpo, la mia mente ed i miei sette chakra. E grazie per la tua idea, la Scimmia Yoga, che permette allo yoga di arrivare a tutti coloro che desiderassero avvicinarvisi.
Partiamo con l'intervista... ho troppe cose da chiederti, ma mi piacerebbe sapere come mai hai scelto di chiamare il tuo progetto "La Scimmia Yoga".
Quando ho iniziato questo progetto, ho per prima cosa messo nero su bianco quelle che sarebbero dovute essere le sue caratteristiche. Volevo avere bene chiari in mente i punti chiave da comunicare, in modo che in tutto, dalla grafica al logo e ovviamente anche nei video, trasparisse la mia maniera di vivere lo Yoga.
Per me l’incontro con questa disciplina è stato un momento di radicale cambiamento, che ha portato gioia e tantissima energia nella mia vita.Il nome del progetto quindi doveva interpretare questa vivacità, essere qualcosa di diverso e divertente...insomma che fosse un biglietto da visita che mi presentasse per come sono veramente.
Il nome e il disegno del logo, sono due cose che ho scelto e creato personalmente, quindi chiaramente mi rappresentano e mi identificano e mi hanno dato la possibilità di dare un carattere molto distintivo a tutto il progetto.
Hai già raccontato in un video come ti sei avvicinata a questa splendida disciplina, ma hai voglia di riassumere un'altra volta la tua storia a me ed ai lettori del blog?
L’incontro con lo Yoga ed in particolare con il Vinyasa, lo stile che insegno, è avvenuto nel momento in cui credo ne avessi più bisogno. Dai 25 ai 28 anni ho vissuto a Londra, passando tre anni meravigliosi e intensi, ma allo stesso tempo estremamente stressanti. Lo stile di vita e l’ambiente diciamo un po’ ‘aggressive’ londinese, mi hanno reso una persona di cui non andavo molto fiera, sempre arrabbiata e nervosa, con una dieta totalmente sregolata e soprattutto con troppe serate passate al pub.
Iniziare a fare Yoga, mi ha fatto scrollare di dosso tutte queste cose, mi ha fatto capire che per stare bene la prima cosa era che io stessa mi volessi bene! Chiaramente il cambiamento non è stata una magia, che si è avverata da un giorno con l’altro, ma già dalla prima classe ho avuto la sensazione di aver trovato ciò che mi serviva per tornare a respirare e a godermi la vita...insomma la magia era comunque nell’aria!
Quando hai capito che avresti voluto insegnare Vinyasa Yoga? C'è stato un evento che ha fatto "scattare la molla"? E come mai scegliere Internet e YouTube, un mondo molto poco spirituale, per diffondere una pratica così "elevata"?
Non c’è stato un evento che mi ha fatto capire che avrei voluto insegnare, ma più che altro è stato un percorso.
Quando ho iniziato il corso di formazione, lo stimolo principale è stata la curiosità di conoscere più a fondo un modo così interessante e vasto quale è lo Yoga. Quasi automaticamente poi ho iniziato con le prime lezioni e ho capito che anche l’insegnare era un modo per vivere e approfondire lo studio dello Yoga.
La decisione di iniziare un progetto di insegnamento online è arrivata molto dopo ed è nata anche questa volta da un viaggio. Quando ho lasciato il Messico per trasferirmi a Bali, ho pensato che avrei voluto trovare un modo per continuare a insegnare, nonostante il mio stile di vita nomade, e quindi ho iniziato a pensare alla Scimmia Yoga. Lo so, comunicare via Internet e vedere il proprio insegnante su uno schermo non è lo stesso che poterlo avere affianco, ma ho cercato di rendere la mia presenza online il più ‘umana’ possibile. Per me è sempre stato importante avere un insegnante a cui poter far riferimento per rivolgere le mie domande e quindi ho sempre invitato i miei studenti a contattarmi e a scrivermi. Quello che ho cercato di fare insomma, è di far capire che dietro al progetto c’è una persona vera, disposta ad ascoltare e ad essere di supporto.
Quale pensi sia il valore aggiunto del tuo modo di insegnare?
Parlando di insegnamento online, penso che un valore aggiunto dei miei video sia l’accuratezza nella descrizione delle posizioni. Credo che sia veramente fondamentale dare delle indicazioni il più chiare possibile, in modo da rendere i video più utilizzabili e di facile comprensione.
Come tu e lo Yoga vi conciliate con l'ecosostenibilità, all'ambiente, alla natura?
Meditare su questo insegnamento e applicarlo nella vita di tutti i giorni, vuol dire comprendere di essere parte di un insieme, le cui parti si muovono e respirano all’unisono e che se viene fatta violenza anche ad una sola di queste parti, il tutto ne risentirà.
Quali sono le azioni ecosostenibili della tua quotidianità? Ce ne sono alcune che pensi possano essere suggerite anche al più pigro dei pigri? Al più ottuso degli ottusi? Al devastatore del pianeta più devastante?
Beh un’azione di cui vado fiera è stata la completa eliminazione della macchina in favore della bicicletta, ma credo che già questa vada ad escludere i super pigri!
Una cosa credo sia di più semplice realizzazione, riguarda il modo di fare la spesa. Da diversi anni ormai cerco di evitare o per lo meno ridurre al minimo la spesa fatta nei supermercati, in favore di commercianti e produttori che lavorano sul territorio. Ammetto che il conto della mia spesa è diventato un po’ più caro, ma per lo meno non finanzio le multinazionali che schiavizzano gli agricoltori e ciò che mangio è locale, di stagione e soprattutto non ha causato sofferenze a persone o animali.
So che la definizione di "Fricchettona 2.0" ti è piaciuta particolarmente... ma se dovessi guardare al tuo percorso personale e cercare un termine che ti descriva, che vocabolo (anche inventato) utilizzeresti?
Non è facile trovare un altro vocabolo, ma posso dire che il termine ‘nomade digitale’ mi calzi molto bene, visto che unisce il mio modo di lavorare e quello di vivere in giro per il mondo.
Una tua passione che esuli dallo Yoga?
Dimmi qualcosa di cui vorresti parlare e che non è emersa dall'intervista...
(Marzullo direbbe: fatti una domanda e datti una risposta)
E’ incredibile quanto si possa diventare famosi non facendo una domanda ;-)
Un cosa che quasi nessuno chiede agli insegnanti è se e come stanno continuando a studiare. Potrà sembrare banale, ma invece credo che sia bello sapere che un insegnante è prima di ogni cosa un assiduo studente. Nello Yoga in particolare far capire che non c’è un momento in cui si è arrivati e si sale in cattedra, ma che lo studio e la pratica non hanno mai fine, a mio parere è un ottimo messaggio per tutti i praticanti. Io personalmente continuo a studiare sia Vinyasa con la mia maestra, che altri stili, tra cui l’Ashtanga, con altri insegnanti. Spero poi con il prossimo anno di avere la possibilità di seguire un nuovo corso di formazione; il mio sogno sarebbe quello di farlo in India, chissà se riuscirò a partire per questo nuovo viaggio!
Grazie ancora per avermi dedicato il tuo tempo. Sei una persona splendida e sono felice che tu sia la Maestra Yogi di Happy World Of Conscience :D
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